Partecipa al Mu.di. Franciacorta in occasione del Festival di Primavera
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L’8 e 9 marzo 2025 prende il via la seconda edizione del Festival di Primavera; un weekend in cui cultura, enogastronomia e tradizione si intrecciano, regalando un’esperienza autentica e coinvolgente. Sarà l’occasione per immergersi nell’anima del territorio, esplorando luoghi carichi di storia, assaporando eccellenze gastronomiche e partecipando a momenti di condivisione e scoperta.
Per la prima volta Fondazione Cogeme ets partecipa a questa iniziativa attraverso il “Mu.di: il museo diffuso della Franciacorta” che aprirà le porte ad alcuni luoghi tra i più affascinanti della Franciacorta, e non solo.
Scopriteli insieme a noi:
- ABBAZIA OLIVETANA DI SAN NICOLA E PAOLO VI
Comune di Rodengo Saiano
Ubicata in posizione isolata, al centro di un’area pianeggiante a sud dell’abitato di Rodengo Saiano, l’Abbazia di San Nicola e Paolo VI è uno dei più imponenti complessi monastici del territorio franciacortino. Nato come fondazione cluniacense oggi si presenta nella veste data dalla ricostruzione rinascimentale avviata nel 1446.
- DISCIPLINA DI SAN SILVESTRO
Comune di Iseo
La chiesetta romanica di San Silvestro sorse tra XII e XIII secolo in un’area di grandissima rilevanza nell’abitato di Iseo: quella della Pieve e dei suoi edifici annessi, un’area sacra posta sul percorso che conduceva dalla riviera sebina settentrionale all’agglomerato urbano di Iseo. La titolazione a San Silvestro, papa protocristiano che battezzò Costantino, potrebbe indicare una costruzione precedente, poi sostituita dall’edificio romanico. Secondo la tradizione, la Pieve di Sant’Andrea era stata fondata nella seconda metà del VI secolo dal Vescovo Vigilio, in un periodo particolarmente travagliato per l’arrivo dei Longobardi a Brescia e la conseguente fuga del vescovo dalla città.
- CHIESA DI SANTA MARIA IN FAVENTO
Comune di Adro
A poco più di un chilometro a nord-est dell’abitato di Adro, sorge la piccola Chiesa di Santa Maria in Favento, le cui origini vanno forse rintracciate nella prima età cristiana, ma di cui resta traccia documentaria a partire dal tardo Medioevo, quando è registrata come pertinenza della Pieve di Erbusco, condizione che manterrà fino al primo Cinquecento. Il nome “Favento” deriva probabilmente da “Faggeto” e riflette l’ambiente rurale e l’ameno paesaggio agricolo che la circonda.
- CASTELLO OLDOFREDI
Comune di Paderno Franciacorta
L’elegante e suggestivo prospetto del Castello di Paderno Franciacorta si affaccia sulla piazza principale del paese, occupandone un lato con il suo profilo continuo ed elegante, compreso tra due torri circolari e interrotto al centro dall’ingresso di gusto gotico. A Paderno Franciacorta il centro storico mostra ancora l’impronta dell’antico castrum, visibile nei caseggiati tra la piazza principale, via Mazzini e via Toselli, nato poco dopo il 1000 come castello ricetto, rifugio per la popolazione minacciata dall’invasione degli Ungari.
- MUSEO D’ARTE ORIENTALE COLLEZIONE MAZZOCCHI
Comune di Coccaglio
Il Museo d’Arte Orientale, parte della più ampia Fondazione Mazzocchi, deve il proprio nome al collezionista Pompeo Mazzocchi (8 luglio 1829 – 7 aprile 1915), personalità viaggiatrice, che nel pieno XIX secolo, quando una terribile malattia aveva colpito i bozzoli da seta, mettendo a rischio la produzione lombarda, riesce a importare il prezioso baco dall’Oriente, salvando così la produzione territoriale. L’eclettica collezione di Mazzocchi comprende manufatti di natura diversa, dalle porcellane alle armi, dalle lacche ai manufatti di legno, stampe, gioielli, pitture e ceramiche, prevalentemente di arte giapponese, che l’imprenditore ebbe modo di acquistare soprattutto al mercato di Kyoto, il più importante dell’epoca per l’acquisto di oggetti d’arte.
- MUSEO PIAMARTA
Città di Brescia
Istituito nel 2011 in occasione della canonizzazione di Giovanni Battista Piamarta (1841-1913) e riconosciuto dalla regione Lombardia, il Museo reca il nome del fondatore dell’Istituto Artigianelli, della Colonia agricola di Remedello Sopra e della tipografia-editrice Queriniana. Costituito dagli ambienti in cui il Santo ha vissuto e dal Santuario neogotico che, al termine della vita, ha accolto il suo corpo, si tratta di una casa museo, inserita nell’ampio complesso di fabbricati e di spazi che costituiscono l’Istituto Artigianelli, creato da Piamarta nel 1886 per avviare al lavoro i giovani mediante l’apprendimento professionale.